Secondo un’indagine di Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, intitolata «La menopausa nella vita delle donne», esiste una resistenza culturale alla TOS (terapia ormonale sostitutiva), nonostante più di una donna su due abbia riscontrato sintomi spesso severi dovuti alla menopausa.

Sembra che la maggior parte delle donne ricorra al massimo all’assunzione di integratori (27%) e prodotti erboristici (17%) e solo il 5% si affidi alla TOS.

L’indagine riporta inoltre che il 37% delle donne ha avuto un impatto decisamente negativo con la menopausa, di essersi sentita sola nell’affrontare questa fase della vita e poco seguita a livello medico.

I risultati hanno mostrato anche che il 50% delle donne in climaterio (periodo fisiologico della vita della donna, che precede e segue la menopausa) riporta sintomi come mal di testa, disturbi del sonno, stanchezza e che 1 donna su 2 soffre in modo moderato o grave di aumento di peso, dolori articolari e muscolari, vampate di calore e sudorazione, diminuzione del desiderio sessuale.

ONDA riporta che la menopausa è considerata dalle donne intervistate come una fase naturale della vita (43 %), in cui non è necessario prendere farmaci se non sono indispensabili (48%), anche perché si temono possibili effetti collaterali.

È interessante sottolineare come tra le fonti di informazione sulla menopausa il 53% sia rappresentato dai siti web tematici sull’argomento.

Secondo Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda, “è indispensabile supportare le donne con un’informazione adeguata su cosa dovranno aspettarsi dalla menopausa e anche su come potervi far fronte per viverla al meglio. Il ginecologo e il medico di medicina generale – continua – hanno un ruolo fondamentale sia nel poter fornire un’informazione che sia chiara e non allarmistica sia nel favorire l’accesso alla terapia ormonale sostitutiva che, secondo l’indagine, viene proposta a 1 donna su 4».

Fonte: https://www.sanitainformazione.it/salute/menopausa-solo-5-donne-su-100-ricorrono-alla-terapia-ormonale-sostitutiva/