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SEC: “Si raccomanda di non confondere l’ipertensione con la menopausa.”

SEC: “Si raccomanda di non confondere l’ipertensione con la menopausa.”

In un recente documento di consenso, firmato da cardiologi, ginecologi ed endocrinologi della Società Europea di Cardiologia e pubblicato sull’European Heart Journal, si raccomanda di non confondere l’ipertensione nelle donne di mezza età con la menopausa.

Identificare precocemente l’ipertensione, infatti, porta alla prevenzione di eventuali problemi cardiaci con il passare degli anni.

In genere, fino al 50% delle donne manifesta un aumento della pressione prima dei 60 anni, anche se spesso sintomi come vampate di calore e palpitazioni sono attribuiti alla menopausa.

La prima autrice del documento afferma che "l'ipertensione è chiamata ipertensione negli uomini, ma nelle donne viene spesso erroneamente etichettata come stress o sintomi della menopausa”. Si tratta della professoressa Angela Maas, direttrice del Women's Cardiac Health Program del Radboud University Medical Center di Nijmegen, nei Paesi Bassi.

Secondo gli esperti, le donne che hanno una menopausa naturale precoce prima dei 40 anni hanno anche maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari: ogni anno che passa è associato ad un aumento del rischio del 3%. Inoltre, nel documento si fa presente che condizioni infiammatorie autoimmuni come l'artrite reumatoide e il lupus sono più comuni nelle donne rispetto agli uomini e aumentano il rischio cardiovascolare durante la menopausa.

Infine, si forniscono anche indicazioni, su come gestire la salute del cuore durante la menopausa, dopo alcune complicazioni della gravidanza e durante altre condizioni come il cancro al seno e la sindrome dell'ovaio policistico.

Un ruolo importante è riconosciuto ad uno stile di vita e una dieta sani. Mentre la terapia ormonale in menopausa è indicata per alleviare sintomi come sudorazioni notturne e vampate di calore nelle donne sopra i 45 anni, anche se è sconsigliata nelle donne ad alto rischio cardiovascolare o dopo un ictus o un infarto.

Fonte: Dottnet.it

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