X
GO

L'atrofia vulvo-vaginale colpisce in menopausa una donna su due

L'atrofia vulvo-vaginale colpisce in menopausa una donna su due

In menopausa, l’atrofia-vulvovaginale è un disturbo “intimo” che affligge una donna su 2 e il 70% di quelle con un tumore. Ma solo 1 su 10 donne l’affrontano in modo corretto.

Secchezza vaginale e dolore durante i rapporti sessuali, problemi all’apparato urinario come cistiti ricorrenti, infezioni e incontinenza, sono i sintomi tipici dell’atrofia vulvovaginale, che colpisce non solo le donne in menopausa, ma anche quelle in età fertile che hanno fatto terapie oncologiche o, a volte, le ragazze anoressiche.

Sono infatti 200mila le donne sessualmente attive alle quali a causa del tumore al seno viene indotta la menopausa e possono andare incontro a sintomi severi del disturbo.

L’atrofia vulvovaginale è quindi un problema “intimo” che può ledere i rapporti di coppia. Pur sapendo che si tratta di un problema ormonale, l'uomo può sentirsi rifiutato e può iniziare a sviluppare una serie di patologie maschili “menopausa-correlate”, come l'eiaculazione precoce o la disfunzione erettile su cui intervenire anche tramite l'aiuto e il counselling di un esperto.

Ma si tratta di un inevitabile prezzo da pagare quando si va in menopausa?

Secondo gli esperti la risposta è NO. Grazie ai progressi scientifici e all'allungamento della vita media, oggi una donna trascorre un terzo della sua vita in menopausa e l'obiettivo deve essere quello di affrontare tutte le fasi della menopausa in modo positivo e senza rinunce.

“Tante sono le strategie e i trattamenti per raggiungere questo obiettivo: esercizi del pavimento pelvico, laser, radiofrequenza in attesa magari di poter utilizzare farmaci specifici: quelli che abbiamo oggi, consentiti anche nelle donne operate di tumore al seno, si comportano come estrogeni ma solo nella vagina", afferma Rossella Nappi, membro del Direttivo della Società Internazionale della Menopausa.

Fonte: ANSA Salute

| Indietro