Un recente studio dell'Università Monash di Melbourne afferma che la menopausa, che statisticamente si verifica tra i 45 e i 55 anni di età, accelera l'invecchiamento del cervello delle donne e le espone ad un maggior rischio di sviluppare demenza.
Secondo i ricercatori australiani, a fronte dei risultati emersi dallo studio, sarebbe utile rivalutare i comuni marker della demenza.
I risultati mostrano che le donne in postmenopausa tendono ad avere un invecchiamento più pronunciato del cervello, rispetto agli uomini sani della stessa età. Si è riscontrato, infatti, che donne anziane in buona salute hanno volumi cerebrali minori degli uomini, anche se gli uomini presentano fattori di rischio cardio-metabolico come diabete e ictus.
Per gli autori questa ricerca aiuta a capire meglio la demenza, a trovare le sue cause dirette, a comprendere quali possano essere i possibili interventi preventivi, per ridurre i rischi futuri e in che misura tali sforzi debbano essere differenti per gli uomini e per le donne.
Lo studio si è basato sull’analisi delle statistiche della banca dati britannica Biobank, raccolte lungo un periodo di 10 anni, e si è concentrato sui modelli di declino del volume cerebrale come indicatori del rischio di demenza, per meglio comprendere lo sviluppo della condizione degenerativa.
Gli autori affermano che i dati raccolti permetteranno un approccio più mirato nel combattere e trattare la demenza, specie fra le donne.
Fonte: Agenzia di Stampa Ansa Salute