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Vampate di calore: quali sono i cibi da evitare?

Vampate di calore: quali sono i cibi da evitare?

Le vampate di calore rappresentano una delle principali condizioni di disagio per le donne in menopausa. L’improvvisa sensazione di bruciore, la sensazione di pungolamento della pelle, la sudorazione eccessiva e l'arrossamento del viso, per non parlare delle palpitazioni cardiache possono essere veramente sgradevoli.

Fortunatamente, le vampate di calore sono curabili. Il medico potrà consigliarvi su trattamenti adeguati, ma ciò che si mangia o non si mangia può avere un grande impatto sul trattamento di questi fastidiosi sintomi.

Sembra infatti che la dieta influisca significativamente sulla comparsa delle vampate di calorie in menopausa e che l’eccesso di proteine animali, zuccheri e carboidrati ne favoriscono la comparsa.

Non solo: i pasti eccessivamente abbondanti dovrebbero essere evitati durante le ore serali, in quanto porzioni più piccole possono aiutare a ridurre le vampate notturne.

Inoltre, se siete in menopausa e soffrite in vampate di calore, una delle principali raccomandazioni alimentari da seguire è quella di evitare o limitare al minimo alcuni cibi e bevande.

In cima alla lista troviamo:

Cibi piccanti e speziati

La capsaicina, alcaloide naturale contenuto nel peperoncino, dilata i vasi sanguigni, come pure la piperina nel pepe nero, quindi dovrebbero essere evitate se si è soggette a vampate di calore. Queste sostanze chimiche danno agli alimenti il loro sapore piccante caratteristico e provocano la sensazione di bruciore. I vasi sanguigni eccessivamente dilatati tendono a ingrandire i sintomi delle vampate e la sensazione di calore che si ottiene dalle spezie li renderà ancora peggiori.

Se proprio non potete fare a meno del vostro piatto al curry preferito, bevete molta acqua e accompagnate le pietanze piccanti e speziate con uno yogurt per raffreddare il calore.

Caffeina

La caffeina, che si trova anche nel tè, nel cioccolato e nelle bevande analcoliche, ha un effetto stimolante e i ricercatori hanno scoperto che ben 2 donne su 3, durante e dopo la menopausa, sono inclini ad avere vampate di calore causate da caffeina. Meglio limitare la sua assunzione ad una bevanda al giorno, magari non troppo calda.

Alcol

Anche l'alcol, che dilata i vasi sanguigni, è un altro alimento colpevole di provocare vampate di calore. Gli studi hanno dimostrato che bere più di un superalcolico a settimana o bere bevande alcoliche giornalmente aumenta in modo significativo il rischio di vampate di calore nelle donne in menopausa, aumentando la loro frequenza e gravità. Non è detto che l’alcol faccia questo effetto in tutte le donne, ma se vi accorgete che provoca o peggiora le vostre vampate di calore è meglio limitarlo al minimo o eliminarlo del tutto.

Zuccheri in eccesso

Un innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue a causa di un eccesso di zucchero nella dieta può peggiorare le vampate di calore. L’incremento di glucosio nell’organismo innesca una risposta in termini di stress, che a sua volta può scatenare la vampata. Occorre quindi limitare i dolci, il cioccolato e la quantità di zucchero bianco ingerita: è consigliabile attenersi alle nuove linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che non consigliano più di 6 cucchiaini di zucchero al giorno.

Grassi soprattutto di origine animale

I grassi aumentano il peso e la pressione arteriosa, occorre quindi ridurne il consumo in menopausa, soprattutto di quelli saturi, come ad esempio burro, lardo, margarine, panna, pancetta, strutto. Evitare le carni grasse, impanate e fritte, e le frattaglie.

In generale, per quanto riguarda gli alimenti da consumare con moderazione che possono influire sull’attività ormonale e sulla pressione sanguigna, e di conseguenza sulle vampate di calore, segnaliamo anche:

Uova

Da mangiare non più di una volta la settimana: è stato infatti mostrato che le uova possiedono una potente azione surrenalica che si aggiunge alla già alterata attività ormonale femminile in menopausa e che può comportare anche la comparsa di peluria sul mento di donne che mangiano uova due o tre volte la settimana.

Formaggio

Da limitare in quanto la sua struttura nutrizionale incide sull’aumento del peso e della pressione sanguigna, sulle irritazioni del sistema nervoso e sulla comparsa di calcoli. Anche se è comunque un alimento da consumare con il giusto compromesso, perché ricco di calcio, magari inserendolo nella dieta una volta o due la settimana, con porzioni di circa 70 grammi.

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